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Diastasi addominale: la giusta alimentazione

Oggi ho pensato di parlarvi di un argomento che purtroppo riguarda molte donne, soprattutto dopo una o più gravidanze, e che può essere davvero molto fastidioso: la diastasi addominale.

La diastasi addominale è l’allontanamento permanente della parte destra e sinistra del  muscolo retto addominale. Tale condizione è spesso causata da una gravidanza, dove la continua espansione dall’interno dell’utero distende questo muscolo; se dopo circa 6 mesi dal parto la distanza della parte destra e sinistra rimane superiore ai 2 cm, allora si parla di condizione patologica.

Ci possono essere comunque altri fattori che causano tale condizione come l’obesità,  lo sforzo fisico eccessivo o una condizione genetica, per cui anche gli uomini ne possono essere colpiti.

Cosa comporta la diastasi addominale?

Gonfiore notevole dopo ogni pasto, difficoltà a digerire ogni alimento, nausea e reflusso, incontinenza, ernia, pesantezza nella zona addominale.

L’alimentazione può aiutare?

Sì, l’alimentazione può essere importante perché è utile mantenere uno stile alimentare corretto che non favorisca la fermentazione eccessiva dei cibi a livello intestinale, e di conseguenza il gonfiore addominale.

Quindi un’alimentazione ad hoc per tale patologia deve migliorare la digestione, il gonfiore e favorire l’evacuazione di feci morbide.

È utile pertanto innanzitutto mangiare lentamente e masticare bene il cibo, per favorire al meglio l’assorbimento e la digestione intestinale oltre a evitare il più possibile di deglutire aria. 

È fondamentale bere molta acqua (2-3 litri al giorno, liscia e non gasata) a piccoli sorsi, va bene anche il tè verde o bianco oppure tisane con biancospino e castagno.

È utile riequilibrare la flora intestinale, ad esempio con uno yogurt bianco magro al giorno, consumato a colezione o metà mattina.

Infatti se è presente stipsi e quindi sforzo durante l’evacuazione, avviene a livello dell’addome un aumento di pressione che spinge sui muscoli retti, andando a peggiorare la diastasi.

Carne, pesce e uova possono essere consumati sia a pranzo che a cena.

I legumi invece vanno sempre passati (per eliminare la buccia, non frullati ma passati col passaverdura) e comunque consumati con moderazione (1 volta alla settimana) in quanto causano comunemente gonfiore e digestione lenta.

La pasta è meglio consumarla integrale così come anche il pane (che può essere anche tostato) e il riso.

È bene evitare invece prodotti industriali come crackers, merendine, gallette, grissini, taralli, pan bauletto, in genere i prodotti lievitati e i latticini per la fermentazione che causano.

Verdura e frutta devono essere consumati in quantità abbondante tutti i giorni (attenzione a cavolfiore, broccolo e cavolo che possono causare fermentazione per alcune persone) a pranzo e cena, la verdura meglio consumarla cotta che cruda e la frutta senza buccia (preferire ananas e kiwi).

La frutta secca può essere consumata quotidianamente in piccole dosi, evitare invece l’alcool e i dolci.

Questi accorgimenti aiutano molto la digestione e l’evacuazione perciò garantiscono che l’addome sia più disteso, diminuendo i sintomi della diastasi. 

Ovviamente vi consiglio sempre di farvi seguire da un professionista della nutrizione per farvi elaborare un piano alimentare che sia personalizzato rispetto alle vostre esigenze.  

Inoltre può essere inevitabile, purtroppo, doversi sottoporre a un intervento chirurgico. In tal caso, se è presente sovrappeso, sarà importante cercare di raggiungere un peso forma prima dell’intervento. 

Seguire una corretta alimentazione è anche coadiuvante di un percorso di ginnastica-fisioterapia riabilitativa, perché permette di diminuire il gonfiore addominale e i fastidi durante la digestione, facilitando perciò il recupero e la riabilitazione muscolare.

Come sempre la condizione ottimale è lavorare da più fronti, con il supporto di un team di professionisti, per ottenere l’efficacia migliore.

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