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Prova costume e body positivity: la rivincita delle donne reali

La prova costume di quest’estate è all’insegna della body positivity

Eccola, è arrivata nuovamente con i primi caldi e nemmeno il terribile Covid-19 è riuscito ad annientarla: la famigerata prova costume.
Come ogni anno si affaccia a partire già dal mese di gennaio, ma è dopo Pasqua che esplode nel suo massimo potenziale. Non fa differenza di sesso ma colpisce ancora in misura maggiore le donne.
Quest’anno in realtà ne sembriamo tutti maggiormente colpiti perché la pandemia ci ha costretti a un inverno sedentario e abbiamo avuto ancora meno attenzione a una sana alimentazione.
Ed ecco che parte la corsa folle e rapida alla “remise en forme”: si cercano metodi rapidi, quasi miracolosi, che possano farci raggiungere il nostro obiettivo a tutti i costi, a volte anche rischiando con la salute. Ci fidiamo dei consigli dell’amica che ha provato questo o quel bibitone, basta che funzioni.
Non possiamo attendere oltre.
Ma perché accade tutto questo?
È un problema di accettazione e autostima: in realtà se ci riflettiamo non esiste nessuna prova, quando e dove è stata sancita?
Tentiamo di cambiare il nostro aspetto per guadagnare l’approvazione degli altri ma questo genera stress, ansia e ancora minore autostima.
Il doverci sempre confrontare con modelli irraggiungibili che sono nella nostra testa o imposti dalla società genera frustrazione e sconfitta.
È una sorta di minaccia di identità sociale: d’estate e soprattutto al mare mettiamo il nostro corpo in massima vista e ci confrontiamo con i nostri pari.
Ma una domanda importante credo sia “chi sono i nostri pari”? Con chi ci confrontiamo oggi sulle spiagge?
Osserviamo bene: ci sono uomini alti e bassi, magri muscolosi e in sovrappeso, donne minute, curvy, con la cellulite (eccomi), le smagliature, le rughe.
Quindi non troviamo esclusivamente una folla di modelli e modelle super perfette da copertina.
Ma attenzione, perché anche quando si parla di copertine e passerelle, finalmente, si sta muovendo qualcosa. Gradualmente si sta facendo strada un modo diverso di mostrarci la moda.

Prova costume e body positivity: i brand che puntano all’inclusività

Sono molti i brand che quest’anno puntano a l’inclusività. A partire dalla Summersalt, che ha fatto della body positivity e dell’inclusione delle diversità tra donne la sua mission: Every body is a beach body recita il suo slogan e il messaggio è arrivato forte e chiaro.
Ogni donna ha diritto a indossare il suo costume preferito in modo che possa godersi la sua estate magnifica, esattamente com’è.
Questa ventata di cambiamento sta contagiando davvero tante case di moda e questo ci piace, ci piace un sacco!
Sono esempi virtuosi che stanno tracciando un futuro migliore.
È il caso di H&M che mostra modelle “imperfette” con la pancetta in vista non ritoccata, Victoria’s Secret che ha finalmente tra le sue modelle ragazze davvero di tutte le taglie, Mac Cosmetics che propone una modella con vitiligine, Dolce&Gabbana che ha introdotto capi fino alla 54, Fenty Beauty di Rihanna che per la prima volta ha mostrato donne e culture solitamente sotto-rappresentate dai media.
Il body positive sta diventando una realtà consolidata di oggi: si tratta infatti di un movimento sociale nato con lo scopo di mettere in evidenza corpi non convenzionali, quelli che di solito i media rappresentano male o non rappresentano affatto.

Molte donne si stanno facendo portavoce, con coraggio, di questo nuovo modo di guardare le cose: pensiamo a Beyoncé, Rihanna, Ashley Graham o Serena Williams.
E ben venga finalmente questa svolta, che ci aiuta a riflettere sul fatto che i nostri kg non definiscono da soli chi siamo, e le nostre “imperfezioni” ci rendono uniche, ci rendono noi stesse.
E ci auguriamo che l’estate sia così un momento di pura felicità, ce la meritiamo dopo tutti questi mesi bui, non trovate?
Allora pronte per fare shopping di costumi da bagno?

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