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Disturbi del comportamento alimentare: l’importanza di un intervento d’équipe e una riabilitazione psiconutrizionale

Dopo avervi parlato del drammatico aumento di casi di disturbi del comportamento alimentare, oggi vi parlo di un aspetto molto importante che riguarda i DCA.
Spesso mi capita di ricevere pazienti che non sono coscienti del proprio disturbo o solo in parte. Non sanno, infatti, che l’aspetto mentale è il motore di questi disturbi e il rapporto con il cibo solo un sintomo.
Pertanto è molto più probabile che chi ha queste “difficoltà” con il cibo cerchi un nutrizionista e non uno psicologo, anche perché purtroppo oggi c’è ancora lo spauracchio dello psicologo, figura vista con diffidenza e paura.
Come è ormai stato dimostrato da diversi studi ed evidenze empiriche, i disturbi del comportamento alimentare sono patologie complesse a carattere multidimensionale e multifattoriale. Richiedono necessariamente una gestione effettuata da un’équipe multidisciplinare. Questa dovrà operare una valutazione diagnostica multidimensionale e proporre modelli di trattamento in grado di affrontare questa psicopatologia nelle sue diverse sfaccettature, psicologiche ma anche mediche e nutrizionali.
I DCA sono infatti disturbi del corpo e della mente. Il ripristino di un buon assetto nutrizionale rappresenta il prerequisito fondamentale affinché la psicoterapia sia efficace. L’intervento nutrizionale promuove infatti il ripristino/mantenimento del funzionamento cognitivo che è necessario per il trattamento psicoterapico.
Il lavoro di nutrizionista e di uno psicoterapeuta perciò si potenziano a vicenda. Le specifiche competenze si migliorano nel lavoro integrato.

Disturbi del comportamento alimentare: da chi dovrebbe essere formata un’équipe specialistica multiprofessionale?

Pur potendo variare a seconda delle risorse locali e del tipo di intervento, l’équipe dovrebbe includere una combinazione delle seguenti figure professionali: psichiatra, medico internista/nutrizionista, psicologo, psicoterapeuta, dietista/nutrizionista, fisioterapista, educatore, tecnico della riabilitazione psichiatrica e un infermiere.
Nel caso in cui invece ci stessimo riferendo a uno scenario che non prevede il ricovero presso strutture ambulatoriali, le figure base che dovrebbero collaborare affinché il trattamento risulti efficace e multidisciplinare sono almeno tre: lo psichiatra, lo psicologo psicoterapeuta, il nutrizionista-dietista-medico internista.
Affinché il lavoro integrato risulti valido ed efficace è fondamentale che i suoi componenti siano ovviamente formati in maniera specifica sui disturbi alimentari, che comunichino costantemente sui casi e che parlino la stessa lingua.
Vediamo cosa può fare nello specifico la mia figura nella prevenzione e trattamento dei DCA.

Disturbi del comportamento alimentare: il ruolo del nutrizionista

Il nutrizionista deve avere un approccio e una conoscenza del disturbo sotto diversi punti di vista proprio perché il DCA è una psicopatologia multifattoriale. Deve sviluppare un buon livello di empatia perché una buona relazione terapeutica è sempre la base di partenza per un esito positivo di un qualsiasi trattamento e operare “da ponte” tra diverse professioni.
In passato si applicava un approccio nutrizionale prescrittivo-meccanico, per cui il cibo veniva somministrato come una “medicina”, non tenendo conto del senso di fame-sazietà.
Negli ultimi anni, invece, numerose esperienze hanno portato alla convalida dell’approccio psicobiologico di Bauer (1998): il comportamento alimentare è considerato come la risultante dell’interazione tra individuo e ambiente. In quest’ottica l’alimentazione rappresenta una delle principali modalità di tale interazione perché attraverso il cibo interagiamo con l’ambiente.
Ma l’alimentazione non è determinata solo dal nostro senso di fame-sazietà, ma anche da diversi fattori psicologici e socioculturali.

Oggi si parla di riabilitazione psiconutrizionale. È un intervento multidisciplinare per cui non c’è prescrizione dietetica. Si punta a un cambiamento del comportamento alimentare e all’acquisizione di nuove competenze per cui il paziente è parte attiva di questo lavoro.
La riabilitazione psiconutrizionale ha quindi lo scopo di rimuovere gli effetti fisici e psicologici del comportamento disfunzionale. Lo scopo non è raggiungere un peso ideale ma una modalità di comportamento alimentare che soddisfi i propri bisogni.
Per fare questo, il terapeuta e il paziente lavorano insieme come una squadra, per superare il disturbo dell’alimentazione.
Il mio compito con i disturbi alimentari non è e non può perciò consistere semplicemente nel rilasciare una dieta.
Il biologo nutrizionista/dietista rappresenta la guida di riferimento in tutto il percorso di promozione alla salute: ha il compito di orientare, sostenere e sviluppare le risorse individuali, stimolando le personali capacità per gestire il proprio benessere.
Le strategie e le tecniche utilizzate nello specifico sono:

  • il monitoraggio dei dati antropometrici (peso, BMI, circonferenze);
  • la valutazione dello stato nutrizionale e composizione corporea tramite la metodica della bioimpedenziometria;
  • la valutazione delle abitudini alimentari, l’anamnesi nutrizionale e la raccolta della storia del peso e delle diete fatte nel corso degli anni, così come l’individuazione di cibi ritenuti tabù, di miti su cibo-diete e la presenza di comportamenti disfunzionali;
  • l’automonitoraggio attraverso il diario alimentare: un elemento centrale della riabilitazione nutrizionale in quanto ci fornisce dettagli sui comportamenti nutrizionali e sulle emozioni correlate, rileva i progressi nella terapia mettendo in luce le criticità. Il diario è uno strumento di consapevolezza, che permette una migliore conoscenza del proprio disturbo e di poter ascoltare le proprie emozioni legate al cibo.

Sono presente con la mia équipe su Bari presso il mio studio in via Carulli 140 e in Piazza Moro 16 (Centro Psyintegra). Non esitate a contattarmi per qualsiasi questione in merito ai disturbi del comportamento alimentare. Sarò felice di rispondere a ogni vostro dubbio e offrirvi il mio aiuto.

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